Sapere a chi incombe la spesa per il rifacimento dei terrazzi è’ una delle questioni maggiormente dibattute nelle assemblee condominiali.
La giurisprudenza si è svariate volte occupata dei vari aspetti della questione stabilendo a chi spettino le spese per il rifacimento del piano di calpestio e della soletta così come dei frontalini, cioè della parete esterna del parapetto del terrazzo.
Secondo taluni difatti i frontalini farebbero comunque parte del terrazzo e quindi sarebbero di proprietà esclusiva del proprietario dello stesso che, in quanto tale, sarebbe onerato della spesa per la sua manutenzione e rifacimento.
Secondo altri, trattandosi comunque di parte esterna, sarebbero assimilabili alle pareti perimetrali e quindi rientranti fra le parti comuni dell’edificio ai sensi dell’art. 117 c.c.
La giurisprudenza si è orientata per un distinguo: i frontalini sono condominiali qualora abbiano lo scopo prevalente di conferire alla facciata particolare decoro architettonico, sono di proprietà privata in tutti gli altri casi (così fra le altre Cassazione n. 27413/2018).
Stante questo principio, la questione si sposta quindi sull’individuare quali frontalini abbiano prevalente funzione di conferire alla facciata decoro architettonico e quali no e, come è intuibile, anche questa diventa questione dibattuta da valutare in concreto caso per caso anche con l’ausilio ci un consulente tecnico.
Qualche spunto può essere tratto dalle pronunce giurisprudenziali e sebbene la Suprema Corte abbia reiteratamente asserito che il decoro architettonico sia questione di merito e non di legittimità, fra queste menzioniamo proprio (per la sua lapidarietà) la sentenza della Cassazione n. 6624/2012.
In suddetta pronuncia la Suprema Corte ha escluso la natura condominiale dei frontalini di un edificio escludendo che “comuni vasconi trapezoidali di calcestruzzo posati sul cordolo e non sporgenti” avessero un qualche pregio artistico e facciano parte del decoro architettonico dell’edificio ovvero costituiscano parte integrante della struttura dello stabile.
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